Paroles Pantheon de Andrea Chimenti

Andrea Chimenti
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  • Artiste: Andrea Chimenti7018
  • Chanson: Pantheon
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L'angolo Dell'anima de Andrea Chimenti

Esiste un tempo per tutte le cose, esiste un tempo per meravigliarsi di tutto. Un tempo per vivere tutte le emozioni, tutti i pensieri, tutti quei gesti che mi hanno rattristati come se avessi voluto...

Contento Io de Filippo Malatesta

Trascinavo mille volti mille o forse più splendido camaleonte pelle nera poi bianca poi blu Un carnevale di menzogne ero una bugia il prigioniero di una parte troppo falsa per essere mia e ora guarda...

La Memoria de Senza Sicura

E parlo come fossi ancora un uomo, ma io uomo non sono più E parlo come fossi ancora vivo, ma io vivo non sono più Sono polvere, sono dolore, non ho più figli, non ho più amore Sono polvere e la storia...

Io Sono Qui de Claudio Baglioni

dove sono stato in tutti questi anni io me ne ero andato a lavarmi i panni dagli inganni del successo a riscoprirmi uomo io sempre lo stesso più grigio ma non domo siamo tutti dentro la storia tardi...

Rumori In Me de Mariangela

Sento nella mente che ci sei Parte dei difetti che di noi Stanno distruggendo piano piano la mia storia Niente da capire come se Fosse programmato tutto ed io Sento finalmente di poter scappare fuori Solo...

Textes et Paroles de Pantheon




Sono un uomo ferito. E me ne vorrei andare. E finalmente giungere, Pietà, dove si ascolta L'uomo che è solo con sé.

Io, non so chi sono. Io non so che anima ho. Quando parlo con sincerità non so con quale sincerità parlo. Sono variamente altro da un io che non so se esiste. Sono fedi che non ho. Mi prendono ansie che ripudio. La mia perpetua attenzione su di me mi indica tradimenti d'anima di un carattere che forse non ho, e neppure essa crede che io abbia. Mi sento multiplo. Sono come una stanza dagli innumerevoli specchi che distorcono in riflessi falsi un'unica anteriore realtà che non è nessuno ed è in tutti.
Io mi sento vivere vite altrui, in me, incompletamente come se il mio essere partecipasse di tutti gli uomini.
E mi sento esiliato in mezzo agli uomini. Ma per essi sto in pena. Non sarei degno di tornare in me?
C'è fra me e il mondo, una nebbia che mi impedisce di vedere le cose come sono veramente - come sono per gli altri. Lo sento.
Ho popolato di nomi il silenzio. Ho fatto a pezzi cuore e mente Per cadere in servitù di parole? Non ho che superbia e bontà.
Resterò l'Inferno di essere Io. Non sarò ne Dio, ne uomo, ne mondo, puro vuoto, infinito di Nulla cosciente, paura senza nome, bandito dallo stesso mistero, dalla stessa Vita. Abiterò eternamente il deserto morto di me, errore astratto della creazione che mi ha lasciato indietro.
Arderà in me eternamente, inutilmente, l'ansia del ritorno a essere.
Regno sopra fantasmi. O foglie secche, Anima portata qua e là...No, odio il vento e la sua voce Di bestia immemorabile.
Non potrò sentire perché non avrò materia con cui sentire, non potrò respirare allegria, o odio, o orrore, perché non ho nemmeno la facoltà con cui sentire, coscienza astratta nell'inferno del non contenere niente, assoluto, eterno! Senza Universo. Vuoto di Dio...

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